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Guardando indietro di Gianluigi Miele (durata: 40 min.; 2015)
Nove donne del Baldo, alcune molto anziane, descrivono le loro esperienze di vita, le poche gioie e le innumerevoli fatiche a cui si sono sottoposte. Il racconto che ne scaturisce copre un arco temporale di quasi un secolo. Le rievocazioni delle testimoni narrano le difficoltà legate alla produzione agricola per l'autoconsumo, alle ristrettezze economiche e alle vistose differenze di genere e di stato sociale. La Seconda Guerra Mondiale aggravò la vita delle famiglie povere tanto che nel dopoguerra molti scelsero l'emigrazione. La religione era per le nostre testimoni uno dei pochi conforti di fronte alla aspra realtà di ogni giorno, scandiva e dava un senso alla quotidianità con la liturgia, con il ricorso ai poteri dei Santi e con la loro presenza quasi familiare nella realtà terrena.
Filo, filò
Storie di ricamatrici
di G. Miele
(durata: 38 min.; 2015)
Il ricamo è stato per più di un secolo una fonte di reddito per le giovani appartenenti ai ceti popolari. Nell'ottocento sorsero, su iniziativa di istituti religiosi, numerosi centri di artigianato femminile che insegnavano l'arte del ricamo a ragazze orfane o comunque in situazione di forte disagio economico. Ai giorni nostri delle ricamatrici si trovano ancora in circoli composti da donne che attraverso il ricamo a mano riescono ad esprimere creatività e gusto artistico.
Lassù in Germania
Storie di Emigrazione Italiana negli Anni Sessanta
di Dario Dalla Mura e Elena Peloso
(durata 43 min.; 2012)
Storie di donne e uomini che dall'Italia sono partiti per cercare fortuna in Germania. Testimonianze di chi è rimasto e di chi è tornato. Un viaggio che parte dal reclutamento nel Centro di Emigrazione di Verona e che racconta il lavoro, i problemi della vita quotidiana, le relazioni, in un'Europa che si stava allora costruendo. Una narrazione forte che è anche riflessione sulla vita di emigrato e su un'epoca che questo paese non può dimenticare.
O vivremo del lavoro o pugnando si morrà...
Intervista a Romano Calzolari
di Gianluigi Miele
(durata: 40 min.; 2012)
Romano Calzolari è nato nel 1927 da una famiglia di salariati agricoli e ha trascorso la sua giovinezza in una corte di Torre Masino nel comune di Sorgà. Ha condiviso quindi la quotidianità della vita dei salariati agricoli fatta di sacrifici e di lavoro. È stato segretario della Federbraccianti e poi segretario della Camera del Lavoro di Verona. Ha partecipato anche alla vita politica veronese, come consigliere comunale e poi provinciale per il PCI.
Nel 2012 ha rilasciato una lunga intervista all'IVRES in cui ha raccontato la condizione bracciantile prima della guerra, la costruzione del sindacato dopo il fascismo, le lotte dei braccianti della Bassa Veronese, la scissione sindacale e le nuove lotte degli anni sessanta da cui partì il processo di riunificazione del sindacato su base federativa.
Le malghe dei Tereri
di Gianluigi Miele
(2012)
Gli Originari di Pesina sono i discendenti dei pesenati che nel 1442 acquistarono parte dei beni espropriati dalla Repubblica Veneta al feudatario Alvise Dal Verme reo di tradimento. I beni, situati prevalentemente sul monte Baldo, vennero sempre goduti collettivamente dalle famiglie originarie di Pesina fino alla confisca napoleonica. Anche dopo l'esproprio gli originari mantennero in vita la loro associazione utilizzando i beni residui in opere di solidarietà sociale.
Dopo qualche decennio di inattività la società degli originari recentemente si è ricostituita per dare impulso alla conoscenza e alla difesa del territorio, alla ricerca storica e alla solidarietà.
Un campo di indagine importante riguarda l'alpeggio che sta scomparendo. Il presente documentario ha voluto contribuire al mantenimento della memoria della vita di malga, delle tradizioni e della cultura che i pastori del Baldo hanno elaborato nei secoli.
Immigrate - Emigrate
di Gianluigi Miele
(durata 35 min.; 2012)
Molte donne venete negli anni '50 emigrarono per aiutare le famiglie che non riuscivano più a vivere con il poco guadagno che davano i lavori agricoli. Dopo pochi decenni il Veneto conosce una forte immigrazione di donne che provengono dall'America del Sud, il Nord Africa ed il centro Europa. Le storie di queste emigrazioni sono molto diverse perché si sono effettuate in due mondi difficilmente paragonabili tra di loro. Ma le vicende che le protagoniste raccontano in questo filmato hanno spesso le stesse motivazioni: aiutare economicamente le proprie famiglie di origine, cercare, tra le molte sofferenze, la possibilità di un futuro dignitoso. Questo breve documentario racconta, attraverso interviste fatte ad emigrate ed immigrate venete e straniere, le storie di cui sono state protagoniste.
La cintura di amianto
Storie di difese della salute e prevenzione delle malattie professionali
di Gianluigi Miele
(durata: 46 min.; 2011)
La cintura di amianto, ma anche il grembiule, il cuscino e lo scaldavivande, sono i modi con cui i lavoratori inconsapevoli hanno utilizzato questo materiale. Anche a Verona, come in molte altre città, imprese pubbliche e private hanno imposto l'amianto nella produzione, senza pensare ai terribili rischi cui andavano incontro gli operai. Il Circolo Auser Europa unita di S. Lucia – Golosine e l'IVRES di Verona hanno voluto proporre, con la memoria dei testimoni, un percorso nel tempo caratterizzato dalla difesa della salute e dalla prevenzione della malattia professionale in aziende della nostra provincia e trasformare questa ricostruzione in un filmato di prevenzione che aiuti a ridurre drasticamente i rischi da esposizione all'amianto.
Flessibili ed elastiche
di Gianluigi Miele
(2010)
Con l'introduzione del part-time si intendeva flessibilizzare il lavoro consentendo alla manodopera femminile di mantenere l'occupazione anche quando era impegnata nei lavori di cura familiari. Progressivamente però dalla flessibilità del lavoro si è passati alla frammentazione, con orari spezzettati che hanno consentito alle imprese di utilizzare la prestazione lavorativa con il minimo di organico e con il massimo di produttività. Le lavoratrici hanno dovuto però affrontare spostamenti casa lavoro più volte durante il giorno, con orari che spesso impediscono una serena vita familiare. Nel filmato sono raccolte le testimonianze di alcune addette del terziario che descrivono i problemi dell'orario di lavoro praticato nel settore.
Da la lea a la cala (Dall'alba al tramonto)
Storie di scalpellini e marmisti della Valpolicella
di Gianluigi Miele
(durata 55 min.; 2010)
All'indomani della fine della seconda guerra mondiale Verona era devastata dai bombardamenti e dalle distruzioni dell'esercito tedesco. Occorreva ricostruire case e monumenti colpiti durante la guerra.
La ricostruzione diede un nuovo impulso all'attività estrattiva e alla lavorazione del marmo della Valpolicella. Contribuirono in modo determinante le due cooperative esistenti: quella socialista fondata da Giovanni Piatti e quella di ispirazione cattolica denominata Unione Marmisti.
Lo sviluppo dell'attività, promosso anche dalla Fiera del Marmo, fu accompagnato dalle organizzazioni sindacali che ottennero condizioni di vita e di lavoro migliori per scalpellini e marmisti. Importante fu sempre la formazione degli operai altamente qualificati, svolta prima dall'antica dalla Scuola del Marmo fondata dal conte Paolo Brenzoni e successivamente gestita dal Centro di Formazione Professionale di S. Ambrogio. Con l'esaurirsi delle cave l'attività divenne solamente di lavorazione industriale e necessitò di manodopera immigrata essendo quella locale del tutto insufficiente.
Pescaor
di Gianluigi Miele
(durata 50 min.; 2009)
Sul lago di Garda operano ancora un centinaio di pescatori ma la pesca sta subendo profonde trasformazioni. Alcune tecniche di cattura del pesce documentate nel filmato, come le tele e il remattino, attualmente non sono più praticate, anche perché nel frattempo sono sparite le alborelle. Altri modi di pesca sono poco attuati e stanno scomparendo.
La cultura secolare dei pescatori gardesani è pure in via di estinzione. Il filmato intende contribuire al recupero della memoria di un mondo che ha consentito la sopravvivenza delle popolazioni rivierasche fino a qualche decennio fa.
Volutamente non sono state inserite musiche o altri effetti per non alterare la realtà. In qualche caso è stato possibile raccogliere le testimonianze in dialetto e renderle comprensibili a tutti con sottotitoli in italiano.
Mai Più Come Prima
Lavoro e Lotte nel Basso Veronese dal '46 al '49
di Dario Dalla Mura ed Elena Peloso
(durata: 65 min.; 2007)
Nella Campagna Veronese tra il 1946 e il 1949 ebbe luogo una grande stagione di lotte sindacali che coinvolse i Braccianti. Da quel momento il mondo contadino sarebbe cambiato per sempre. Questo documentario racconta, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti, le fasi più importanti di quegli avvenimenti.