Che valore dare alle videotestimonianze fra le fonti per la ricerca storica?
Marc Bloch, celebre medievista francese, capitano nella Prima guerra mondiale e capo partigiano fucilato dai nazisti, sembra piuttosto contrario all'uso delle fonti orali per fare la storia e lo ricaviamo sia dalla presentazione che ne fa Barbero durante una conferenza pubblicata nel 2016 (Alessandro Barbero presenta Marc Bloch - v. link in coda alla pagina), sia dall'articolo di Bloch citato da Barbero nella stessa conferenza Riflessioni d'uno storico sulle false notizie in guerra del 1921.
La storiografia classica non accetta l'uso delle fonti orali/audiovisive per fare storia perchè le ritiene troppo soggettive e variabili.
Grande cautela sul racconto orale emerge anche in ambito giudiziario, in merito al quale si può vedere il brevissimo video divulgativo di Massimo Picozzi Enciclopedia del Crimine - Ep 4: A proposito di testimoni oculari (v. link in coda alla pagina). In questo video il criminologo affronta il problema del ricordo per poterne trarre gli elementi veri.
Altri problemi sulla videotestimonianze - liberatorie e privacy
Alessandro Portelli, già docente di letteratura angloamericana all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ed esponente di spicco della scuola orale italiana, manifesta aperta diffidenza sull'uso della liberatoria e sulla pubblicazione on-line della videointervista durante il Live stream di ANAI - Associazione Nazionale Archivistica Italiana Testimonia. Fonti orali e archivi sonori del 9 giugno 2020.
Lo studioso considera la liberatoria e la ripresa come dei filtri al racconto e per converso la pubblicazione come una possibile violazione della confidenza rilasciata dal testimone all'intervistatore.
Progetti nazionali (v. SAN)
Compilazione: 9.06.2020